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Legno di risonanza

Si racconta che fosse Stradivari in persona ad aggirarsi nella foresta di Paneveggio alla ricerca degli alberi più idonei alla costruzione dei suoi violini: abeti rossi plurisecolari il cui legno, grazie alla sua particolare capacità di “risonanza”, forniva la materia prima ideale per la costruzione delle casse armoniche.

Nella filiera del legno trentino, un posto importante lo occupa appunto il legno di risonanza, destinato alla costruzione delle casse di risonanza di molti strumenti musicali.

Pur essendo diffusi in numerose zone dell’arco alpino, gli abeti rossi della foresta demaniale di Paneveggio vengono tutt’ora selezionati per le loro qualità sonore. E’ una tradizione ormai secolare nella zona della val di Fiemme e ci sono boscaioli che dedicano tempo ed attenzione alla ricerca di piante da cui poter ricavare legno di risonanza.

In Italia sono almeno quattro le foreste che producono il “legno di risonanza”: tre in Trentino-Alto Adige, nei boschi della Magnifica Comunità di Fiemme e di Paneveggio (Val di Fiemme) e nel gruppo del Latemar (catena a nord della Val di Fiemme) e una in Friuli-Venezia Giulia a Tarvisio.

Per legno di risonanza si intende l’abete rosso utilizzato per le tavole armoniche degli strumenti, in una varietà particolare, la "Picea Excelsa", detta anche "Abete di risonanza", "Abete fagierino", "abete che canta", "noseler" o impropriamente "Abete Maschio" (impropriamente perchè la picea è una pianta monoica). Per preparare le tavole utilizzate in liuteria, il legno deve seguire un percorso preciso e attento.

Per avere una pianta pronta per la liuteria occorre aspettare almeno 150-200 anni, in modo che il tronco abbia un diametro di almeno 60 cm. Occorre infatti ricordare che questa essenza cresce ad una quota di circa 1300-1400 metri, con un accrescimento lento e regolare. Il tronco, per essere utilizzato deve poi presentare una fibra diritta e regolare, non avere torsioni longitudinali sul tronco, non avere nodi o sacche di resina particolarmente evidenti.

Ogni abete di risonanza deve essere tagliato durante il suo riposo vegetativo, perché in questo periodo la pianta ha trasformato gli zuccheri in amidi, garantendo alle tavole una maggiore resistenza a muffe e afidi, con una migliore e più stabile conservazione durante il periodo di stagionatura.

Una volta scortecciati, per la lavorazione si utilizza solo la parte esterna del tronco, i primi 10/15 cm circa della circonferenza esterna.

Le tavole sono ricavate attraverso un taglio particolare dei tronchi, tipico della liuteria detto “di quarto”. Il tronco infatti viene tagliato in spicchi e non direttamente in tavole, per avere gli anelli di accrescimento perpendicolari al taglio stesso. Questa lavorazione garantisce una maggiore stabilità alla tavola evitando che si incurvi, e caratteristiche più omogenee in tutta la larghezza.

Per approfondimenti:

http://www.forestedemaniali.provincia.tn.it/risonanza/legno_risonanza/

https://it.wikipedia.org/wiki/Picea_abies

https://www.youtube.com/watch?v=mBGYtYisrGE

https://www.fvguitars.com/it/il-legno-di-risonanza.html