PORTALEDELLEGNO 4 vendite di legname in scadenza
MASSIMO ZADRA
10 nov 2014
MASSIMO ZADRA della ditta Rustiklegno di Mollaro

Rustiklegno dal 1993 produce arredi e complementi d’arredo su misura, rivestimenti sia interni che esterni, sviluppati all’interno del proprio ufficio tecnico con la collaborazione di designer e studi di progettazione e con l’ausilio di macchine computerizzate a controllo numerico che favoriscono una produzione flessibile, precisa e veloce per garantire massima qualità dei prodotti. Nelle lavorazioni vengono utilizzati diversi tipi di materiale e viene adottata una linea al contempo moderna e tradizionale, applicando soluzioni esclusive di design per la creazione di prodotti che soddisfino anche i clienti più esigenti.

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Lei prima lavorava come dipendente presso un’altra falegnameria. Come ha trovato il coraggio di mettersi in proprio ?

Io, generalmente, faccio sempre degli azzardi. Provengo da una famiglia di agricoltori, ma ho sempre avuto voglia di creare un’attività mia. Ho sempre avuto una passione per il legno che esprime creatività. Finita l’era della scuola, ho subito manifestato la voglia di attivarmi e concretamente allora mia madre mi ha trovato un lavoro in una falegnameria. Sono rimasto lì per tre anni, poi dopo il servizio militare, ho lavorato un po’ nell’azienda di famiglia e poi in varie falegnamerie, sempre con lo scopo di arrivare a mettermi in proprio, finché ci sono riuscito. Inizialmente la denominazione della falegnameria era Massimo Zadra, ma poi è stata modificata in Rustiklegno. In azienda ci lavorano mia moglie , i miei figli e collaboratori. Per noi ogni collaboratore è prima di tutto una persona e in secondo luogo una risorsa. Il valore del gruppo , l’importanza della squadra continuano a rappresentare il nostro elemento cardine, il pilastro portante dell’azienda .Ora la sede è a Mollaro e il cambiamento è stato radicale. Abbiamo inserito nuove tecnologie, spazi più grandi, attrezzature, tecniche nuove, ricerca e collaborazioni.

La sua ditta crea molti prodotti, dai mobili ai rivestimenti e agli infissi, qual è il prodotto più richiesto e quale tipo di clientela avete?
L’ arredo su misura , i rivestimenti, il contract in collaborazione con altri artigiani (servizio chiavi in mano) in piccola scala, prevalentemente per i privati e qualche azienda. Mentre forniamo infissi solo se fanno parte dell’intera opera. Stiamo cercando di lavorare con nuovi concetti e nuovi materiali, al fine di economizzare.
I nostri prodotti sono garantiti da marchi e certificazioni, posseduti a garanzia del materiale lavorato, come la marcatura CE per la certificazione del legno massiccio a uso strutturale e la certificazione PEFC a garanzia di un sistema di “gestione forestale sostenibile”.
Inoltre cerchiamo sempre di collaborare con altre aziende in un rapporto di stima e fiducia sia del nostro settore che altri, sia locali che extra-provinciali.
Attualmente la clientela è prevalentemente locale. Fuori provincia abbiamo fatto dei lavori in Alto Adige, Veneto,Lombardia e Toscana.

Lei partecipa a molte fiere e manifestazioni, crede sia utile?
Dal 2008, dopo aver creato un primo prodotto molto importante con un architetto abbiamo iniziato a partecipare alle varie fiere. Si tratta sempre di fiere di un buon livello (Abitare il tempo, Fuori salone del mobile, Artò, Internationale Handwerksmisse Monaco, Stockholm Furniture & Light Fair Stoccolma,Triennale del legno, ecc.) a cui abbiamo partecipato. Sicuramente è un impegno finanziario importante, dove il ritorno concreto e a breve termine (cioè commesse) non è misurabile o percepibile, è un seminare e saper aspettare con fiducia la stagione dei frutti (quindi mesi e mesi) ma d’altra parte per farci conoscere dobbiamo azzardare nei momenti in cui c’è maggiore crisi.
La partecipazione a questi eventi, comunque, non è solo fine a sé stessa. Cerco sempre di far capire e trasmettere l’importanza della sostenibilità, della qualità del prodotto e della provenienza/territorialità.

Oltre alla partecipazione a fiere, quali canali utilizzate per farvi pubblicità? E secondo voi quale è il canale migliore ?
Abbiamo già da qualche anno un nostro sito. Da poco ho aderito a un pacchetto per la promozione durante le partite dell’Aquila basket, poi ogni tanto faccio delle inserzioni sui quotidiani. Bisogna anche qui azzardare e sperare di indovinare il canale giusto. E’ sicuramente un costo, ma d’altra parte mi piace far vedere che ci siamo,serve per un ritorno nel tempo. Penso che i ritorni più immediati, in livello di immagine ,comunque siano quelli che otteniamo durante le fiere specializzate a temi o di settore . Nella pubblicità noi non promuoviamo un prodotto in particolare ma promuoviamo la ditta. Il canale migliore è il passaparola.

Alla Triennale del legno, svoltasi a Trento a metà ottobre, avete presentato un solo prodotto, me ne può parlare?
Credo che chi ha visto la nostra scala “AmoNite” di persona o in televisione o letto sui giornali locali, non abbia bisogno di commenti ma tuttavia posso aggiungere ancora qualcosa … innanzitutto come dicevo a me piace osare, non è la prima volta che faccio un prodotto che provoca e che spacca le logiche ormai consolidate nella storia es.:una parete che diventa scala o una scala che diventa parete ¬¬- incredibile , indescrivibile, complesso ma nello stesso tempo semplice ¬¬ .Un prodotto strutturale, fisso che diventa dinamico, che da soluzioni per esigenze tra le più particolari. ……………….

Quali sono secondo lei le problematiche maggiori del suo settore?
Sicuramente la crisi in questi anni si è sentita e quindi dobbiamo sempre fare molta attenzione ai nuovi investimenti, anche se come detto prima, a volte faccio degli azzardi. Comunque sia, è un settore che va a rilento in particolare per ciò che riguarda gli investimenti del settore pubblico, mentre nel privato lavoriamo di più, forse è stata positiva anche la possibilità di avere le detrazioni del 50% che stimolano i privati a fare degli investimenti.
Poi un’altra problematica è quella del nostro comparto. Noi artigiani dovremmo lavorare di più in sinergia, fare più rete, dovrebbe esserci maggiore coesione. Spesso si tende a criticare gli enti, le istituzioni, l’associazione. Questi sono organi che ti aiutano, ti consigliano e cercano di indirizzarti, ma poi se non è il singolo artigiano che chiede di essere sostenuto, seguito e supportato nei suoi progetti, e non è lui che si adopera di persona nella massima convinzione non ci potrà essere un risultato concreto. Fuori Trentino vedo che c’è una spietata concorrenza fra gli artigiani della stessa zona / territorio ma c’è la massima lealtà fra loro, purtroppo questo modo di fare da noi non è radicato nel nostro dna e a volte diventano difficili i rapporti più semplici e banali fra artigiani.

Intervista condotta da Maria Cristina Tomasi

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