GAETANO RASOM della ditta RASOM WOOD TECHNOLOGY di Predazzo, l'azienda leader nella costruzione di case in legno.
L’azienda è nata da un’idea di mio padre che sul finire degli anni ’50 ha avviato insieme ai suoi fratelli una falegnameria e segheria. Negli anni ’80, dopo la morte di mio padre, io e i miei fratelli abbiamo proseguito l’attività attuando una progressiva evoluzione dell’azienda da segheria di montagna a carpenteria specializzata per arrivare alla costruzione di interi edifici in legno energeticamente performanti.
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La sua azienda effettua molteplici lavorazioni, dai tetti alle case in legno, sia classiche che moderne, capannoni industriali, hotel e rifugi di alta montagna. Qual è al momento il prodotto più richiesto e quale tipo di clientela avete?
Siamo specializzati nella carpenteria in legno con un elemento di punta che è il metodo costruttivo casa Fiemme. Si tratta di un sistema costruttivo frutto di anni di ricerca che prevede l’utilizzo di pannelli x-lam, cioè pannelli lamellari in legno massiccio di spessore variabile, realizzati incollando strati incrociati di tavole con un o spessore calcolato in base alle esigenze statiche. Grazie alle grandi prestazioni statiche ed alla particolare flessibilità di questo sistema ci è possibile realizzare qualunque tipo di edificio, indipendentemente dal progetto architettonico e dalla destinazione finale. Rasom infatti costruisce esclusivamente edifici in base ai progetti, spesso anche molto complessi, di architetti e progettisti. Se è vero che il 70% del nostro fatturato arriva dal settore residenziale, nettamente in crescita sono le richieste dal settore industriale e ancor più da quello ricettivo. Tra i progetti di prossima realizzazione abbiamo infatti il primo Hotel in legno per la catena Best Western; si tratta dello Spring Hotel Best Western che sorgerà nel centro di Roma a due passi da San Pietro. Siamo inoltre entrati a far parte di Besteam come partner ufficiale per la costruzione di strutture in legno dedicata alla catena Best Western. Nel settore alberghiero possiamo quindi dire di essere un’azienda di riferimento, sono decine le strutture realizzate negli anni. Nettamente in crescita anche la realizzazione di uffici e capannoni industriali come ad esempio il capannone per la produzione dell’amaro Montenegro o il progetto in fase di esecuzione a Reggio Emilia che prevede sette piani adibiti ad uffici. La nostra clientela è al 95% del nord e centro Italia, un 5% è estero su mercati francesi e svizzeri.
I vari bonus fiscali per l’acquisto di costruzioni in legno, secondo voi sono serviti?
Hanno dato, soprattutto in Trentino e in Alto Adige, delle motivazioni per proseguire; sono in ogni caso dei progetti a termine. Un bonus fiscale o un bonus volumetrico in questo momento di crisi aiuta, ma l’acquisto di una casa ha motivazioni più profonde, non bastano dei contributi per decidere di fare un acquisto come questo. I bonus fiscali inoltre influiscono non tanto nella realizzazione della casa ma sul completamento, revisione della parte termica, serramenti, pannelli solari. Più utilizzati per la costruzione di una casa è il bonus volumetrico.
Voi partecipate a molte fiere, manifestazioni, organizzate corsi di formazione, crede sia utile sia per la vostra azienda che per il settore?
Le fiere in sé hanno completato il loro ciclo. Noi partecipiamo unicamente a Klimahouse Bolzano. Rimane per noi una delle poche fiere interessanti data la serietà con la quale l’ente Fiera di Bolzano accoglie innovazioni tecniche del settore. Affinché il mercato delle costruzioni in legno evolva in modo corretto è necessario investire nella costante formazione dei professionisti coinvolti. Per questo ogni anno dedichiamo percorsi di formazione dedicati a progettisti e tecnici che con noi collaborano da tempo. Trattiamo temi di grande interesse dedicando grande spazio ai momenti di confronto. Abbiamo infatti la fortuna di collaborare con numerosi progettisti di grande esperienza e i nostri incontri sono arricchiti di volta in volta dalle esperienze concrete derivanti da anni di lavoro nel settore.
Vi è stata affidata la costruzione del Padiglione Austria per Expo 2015. Come è stata effettuata la scelta?
La realizzazione del padiglione Austria è il frutto di una collaborazione internazionale.
Tutto parte dalla solidità di rapporti basati sull’affidabilità del nostro operato che negli anni che ci ha valso la fiducia di uno dei più importanti poli industriali tedeschi del settore. Dal punto di vista tecnico la messa in opera di questa imponente struttura rappresenta una sfida che ha stuzzicato da subito la nostra voglia di metterci in gioco. Eravamo stati contattati anche per la realizzazione di altri padiglioni ma quando abbiamo visionato il progetto breathe.austria ne siamo rimasti colpiti: la foresta austriaca riprodotta in scala ridotta sarà infatti contenuta all’interno di questa struttura formata da un centinaio di elementi in legno con un’altezza di oltre 7 metri ciascuno a forma di L rovesciata. Abbiamo squadre di montaggio di grande esperienza e che formiamo periodicamente per essere pronti a qualunque tipo di lavoro. Questo fa la differenza quando si tratta di metter in opera strutture complesse come questa.
Quali sono secondo lei le problematiche maggiori del suo settore?
A seguito della crisi che ha messo in ginocchio il settore dell’edilizia tradizionale molti operatori hanno tentato di riadattare la propria attività nel mercato nel settore delle costruzioni in legno. Questo ha comportato una crescente improvvisazione che sta minando dall’interno un settore dove competenze e formazione specifica sono indispensabili per la buona riuscita di un progetto. Questi operatori si affacciano sul mercato con prezzi bassissimi e il cliente finale spesso non è in grado di comprendere le grandi differenze che si trovano nei preventivi. Noi non siamo cari, semplicemente conosciamo molto bene il prodotto e quando realizziamo qualcosa sappiamo che deve durare almeno per tutta la vita del nostro committente, questo implica accortezze tecniche e scelta di materiali di qualità. Questo ha un valore e quindi un costo. La normativa in riferimento ai canoni da seguire per la costruzione di un edificio in legno inoltre è obsoleta e ciò non aiuta chi come noi ed altre aziende serie, si trova quotidianamente a dover giustificare determinate scelte in nome della qualità.
Ricordo che anni fa ci eravamo visti di persona, quando ancora c’era casa Sophie. Da allora con Arca secondo lei c’è stata un’evoluzione?
Secondo me i risultati potevano essere migliori e abbiamo perso tanto tempo. All’interno di Arca c’è un continuo turn over e alla fine che porta avanti il tutto sono le solite due tre aziende. Per realizzare progetti concreti occorre operare senza coinvolgimenti politici e con un obiettivo ben chiaro in mente.
Noi abbiamo scelto di rimanere “soli” e andiamo avanti così e tutto sommato abbiamo ottenuto i nostri risultati e soddisfazioni.
Quali sono i vostri concorrenti al momento?
I nostri concorrenti sono 1 o 2 aziende importanti, una italiana e una austriaca, insieme ad un paio di aziende artigiane trentine. E’ con loro che ci si trova spesso in concorrenza più che altro nel residenziale. Nel settore ricettivo siamo ancora considerati l’azienda più referenziata ed affidabile nel mercato italiano.
Intervista condotta da Maria Cristina Tomasi