Descrizione
Circondati da estese coltivazioni di vite, Nogaredo e Brancolino, due piccoli paesi nelle vicinanze di Villa Lagarina e dell’uscita Rovereto Nord dell’Autostrada A22 del Brennero, rappresentano il connubio tra il sacro ed il profano e la cultura contadina. Nogaredo è famoso per i processi alle streghe, contadine del luogo, che furono decapitate e bruciate nei pressi del Dosso di Brancolino. Il termine strega nasce da un immaginario uccello notturno, simile ad un gufo, chiamato strix dai latini, che, secondo la tradizione, penetrava nelle case per cibarsi del sangue dei bambini. Questa è l’origine del successivo termine striges e dunque strega. Ignoranza, pregiudizi, vendette e crudeltà, questi furono le vere imputazioni di un processo terminato nel sangue e che scosse l’intera comunità di Nogaredo e Brancolino. Ma i paesi sono anche il simbolo della magia oltre la paura di cui l’itinerario ne è l’espressione. Kalendae, derivato dal latino kalare (annuncio) indicava, presso i romani, l'annuncio delle festività che il Pontefice Massimo, dava ad ogni primo del mese. Cominciavano allora le feste del Calendimaggio, con gli ambaravalia, lunghe processioni nei campi e riti propiziatori alle divinità agresti. In era cristiana tra la fine di aprile e i primi di maggio avvenivano le rogazioni, processioni religiose lungo strade di campagna, auspicio del mondo contadino per i raccolti della nuova stagione. Nel mondo contadino, la festa del calendimaggio è quindi l'annuncio della rinascita della natura dopo i rigori dell'inverno, l'auspicio di un buon raccolto e in un certo senso anche il segno della rinascita dell'uomo, la vittoria della luce sul buio, della magia buona sulle malefiche stregonerie. Verso il XVII secolo il Calendimaggio venne sostituito dal "maggio sacro" della Chiesa e più recentemente, dal 1889, dalla "Festa del lavoro".